Discussione:
la sposa rubata (sulla leggenda-mito)
(troppo vecchio per rispondere)
Jasmine
2005-12-04 22:08:34 UTC
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Forse alcuni frequentatori/trici di questo ng
ricorderanno un thread che aprii circa due- tre anni fa
intitolato penso "la pulce d'acqua"

Oggi ho scoperto questa canzone di Branduardi :"la sposa rubata"
la trovo di una bellezza struggente sia nelle parole
che nella musica.
La concezione "medievaleggiante " che venne accennata
anche nel thread "la pulce d'acqua"
di un mondo sotto le acque di laghi
e specchi d'acqua mi affascina moltissimo.
Mi piacerebbe se ne tornasse a discutere, e mi piacerebbe
sapere se in altre culture oltre a quelle europee esiste
questa concezione di mondi
più o meno simmetrici al nostro esistenti sotto gli specchi
d'acqua.

ciao, Jasmine

---

Da tre notti non riposo
resto ad assoltare :
è la vipera che soffia,
soffia presso l'acqua.
Ho composto un canto nuovo,
vieni ad ascoltare
della sposa che al banchetto
mai più ritorno fece.
C'era un invitato in più
che la rimirava:
"Alla mia gente vorrei mostrare
il tuo abito da sposa".
Lei ingenua lo segui'
cerca di tornare,
fino a notte attesa,
lei non ritornò.
Se ne andava in piena notte
da solo un suonatore,
ma davanti gli si parò
il signore sconosciuto:
"Forse tu cerchi la sposa
che andò perduta,
se hai cuore di seguirmi
da lei ti condurrò".
E una barca lo portò
lungo un'acqua scura,
ritrovò la sposa
e aveva vesti d'oro.
"Il mio anello ti darò,
portale al mio uomo,
qui non soffro più
nè male nè desiderio".
Il suonatore si girò,
fece un solo passo
poi gridare ia senti'
nell 'acqua che la soffocava,
Come luce lei brillava
quando sposa andò,
dove mai l'avrà portata
il signore che la rubò.
Da tre notti non riposo
resto ad ascoltare:
è la vipera che soffia,
soffia presso l'acqua
DP
2005-12-04 23:30:10 UTC
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"Jasmine" ha scritto nel messaggio
Post by Jasmine
Forse alcuni frequentatori/trici di questo ng
ricorderanno un thread che aprii circa due- tre anni fa
intitolato penso "la pulce d'acqua"
Oggi ho scoperto questa canzone di Branduardi :"la sposa rubata"
la trovo di una bellezza struggente sia nelle parole
che nella musica.
La concezione "medievaleggiante " che venne accennata
anche nel thread "la pulce d'acqua"
di un mondo sotto le acque di laghi
e specchi d'acqua mi affascina moltissimo.
Mi piacerebbe se ne tornasse a discutere, e mi piacerebbe
sapere se in altre culture oltre a quelle europee esiste
questa concezione di mondi
più o meno simmetrici al nostro esistenti sotto gli specchi
d'acqua.
"La sposa rubata" è la trasposizione quasi letterale di una ballata bretone
intitolata "La fiancée de Satan", spogliata però di ogni riferimento al
fatto che "il signore che la rubò" è, appunto, il diavolo. Il posto in cui
la sposa viene portata è l'inferno: non un mondo *sotto* uno specchio
d'acqua, quindi, ma un mondo *oltre* il fiume («Stavano parlando ancora, e
già su una piccola barca erano affidati al fiume e portati via, e già
oltrepassavano l'oceano, e il lago dell'Angoscia e delle Ossa. Ed ecco,
erano alle porte dell'inferno»).
Un tema simile è presente anche in una canzone (cantata anche da Joan Baez),
"House Carpenter". In questo caso, come nella versione di Branduardi, la
nave su cui la sposa e il diavolo stanno viaggiando, affonda nelle acque del
mare:

One time 'round spun our gallant ship
Two times 'round spun she,
Three times around spun our gallant ship
And sank to the bottom of the sea.

«What hills, what hills are those, my love,
That rise so fair and high?»
«Those are the hills of Heaven, my love,
But not for you and I».

«And what hills, what hills are those, my love,
Those hills so dark and low?»
«Those are the hills of Hell, my love,
Where you and I must go».

Qui ce n'è un'altra versione:
http://www.contemplator.com/child/carpentereng.html
Pare che sia conosciuta anche con il nome di "James Harris, or the Daemon
Lover".
Albion of Avalon
2005-12-05 06:23:50 UTC
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Post by DP
"La sposa rubata" è la trasposizione quasi letterale di una ballata bretone
intitolata "La fiancée de Satan", spogliata però di ogni riferimento al
fatto che "il signore che la rubò" è, appunto, il diavolo. Il posto in cui
la sposa viene portata è l'inferno: non un mondo *sotto* uno specchio
d'acqua, quindi, ma un mondo *oltre* il fiume («Stavano parlando ancora, e
già su una piccola barca erano affidati al fiume e portati via, e già
oltrepassavano l'oceano, e il lago dell'Angoscia e delle Ossa. Ed ecco,
erano alle porte dell'inferno»).
Mi ricorda tanto il ratto di Propserpina.
--
"This unusual and highly successful species spends a great deal of time
examining his higher motives and an equal amount of time ignoring his
fundamental ones. He is proud that he has the biggest brain of all the
primates, but tries to conceal the fact that he also has the biggest
penis." Desmond Morris
Jasmine
2005-12-05 18:07:16 UTC
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On Mon, 05 Dec 2005 07:23:50 +0100, Albion of Avalon
Post by Albion of Avalon
Mi ricorda tanto il ratto di Propserpina.
ops era il ratto di Proserpina...

ti ho attribuito il riferimento ad Orfeo ed Euridice
(in altro post)


ciao, Jasmine
--

"La ragione è semplicemente che troppi pettegoli
si annullano rapidamente l'un l'altro" Brian Hayes
Albion of Avalon
2005-12-06 07:45:48 UTC
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Post by Jasmine
Post by Albion of Avalon
Mi ricorda tanto il ratto di Propserpina.
ops era il ratto di Proserpina...
ti ho attribuito il riferimento ad Orfeo ed Euridice
(in altro post)
Ricordo vagamente di un racconto simili nelle leggende caraibiche. Di un
tizio rapito da una dea del mare (o qualcosa del genere).
Direi che è uno di quei miti "archeticipici" (non mi suona giusto ma ci
siamo capiti) che un pò tutte le culture hanno.
--
"This unusual and highly successful species spends a great deal of time
examining his higher motives and an equal amount of time ignoring his
fundamental ones. He is proud that he has the biggest brain of all the
primates, but tries to conceal the fact that he also has the biggest
penis." Desmond Morris
Jasmine
2005-12-06 09:48:24 UTC
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On Tue, 06 Dec 2005 08:45:48 +0100, Albion of Avalon
Post by Albion of Avalon
Post by Jasmine
ti ho attribuito il riferimento ad Orfeo ed Euridice
(in altro post)
Ricordo vagamente di un racconto simili nelle leggende caraibiche. Di un
tizio rapito da una dea del mare (o qualcosa del genere).
Direi che è uno di quei miti "archeticipici" (non mi suona giusto ma ci
siamo capiti) che un pò tutte le culture hanno.
Una dea del mare... e dall'altra parte le sirene...
perchè figure di donne rapiscono gli uomini e figure di uomini
rapiscono le donne?


ciao, Jasmine



--

"La ragione è semplicemente che troppi pettegoli
si annullano rapidamente l'un l'altro" Brian Hayes
Albion of Avalon
2005-12-06 09:58:33 UTC
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Post by Jasmine
Post by Albion of Avalon
Ricordo vagamente di un racconto simili nelle leggende caraibiche. Di un
tizio rapito da una dea del mare (o qualcosa del genere).
Direi che è uno di quei miti "archeticipici" (non mi suona giusto ma ci
siamo capiti) che un pò tutte le culture hanno.
Una dea del mare... e dall'altra parte le sirene...
perchè figure di donne rapiscono gli uomini e figure di uomini
rapiscono le donne?
Zeus rapì Ganimede....
Poi ricordami di spiegarti l'ape i fiori ecc ecc
--
"This unusual and highly successful species spends a great deal of time
examining his higher motives and an equal amount of time ignoring his
fundamental ones. He is proud that he has the biggest brain of all the
primates, but tries to conceal the fact that he also has the biggest
penis." Desmond Morris
Jasmine
2005-12-06 10:02:33 UTC
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On Tue, 06 Dec 2005 10:58:33 +0100, Albion of Avalon
Post by Albion of Avalon
Poi ricordami di spiegarti l'ape i fiori ecc ecc
. :o)


ciao, Jasmine
--

"La ragione è semplicemente che troppi pettegoli
si annullano rapidamente l'un l'altro" Brian Hayes
Jasmine
2005-12-05 16:05:49 UTC
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Post by DP
"La sposa rubata" è la trasposizione quasi letterale di una ballata bretone
intitolata "La fiancée de Satan", spogliata però di ogni riferimento al
fatto che "il signore che la rubò" è, appunto, il diavolo. Il posto in cui
la sposa viene portata è l'inferno: non un mondo *sotto* uno specchio
d'acqua, quindi, ma un mondo *oltre* il fiume («Stavano parlando ancora, e
già su una piccola barca erano affidati al fiume e portati via, e già
oltrepassavano l'oceano, e il lago dell'Angoscia e delle Ossa. Ed ecco,
erano alle porte dell'inferno»).
Un tema simile è presente anche in una canzone (cantata anche da Joan Baez),
"House Carpenter". In questo caso, come nella versione di Branduardi, la
nave su cui la sposa e il diavolo stanno viaggiando, affonda nelle acque del
avevo pensato ad un mondo simmetrico a questo
per via dei discorsi che si erano fatti due anni fa nel thread
da me aperto in cui si era parlato della "pulce d'acqua"
altra canzone di Branduardi.
Ladybat e Lisa (mi si corregga se sbaglio, sto andando a memoria
senza consultare google) avevano fatto riferimento alla "serpe verde"
intavolando una interessante discussione
su leggende riguardanti anche gli specchi d'acqua che avrebbero
il potere di "rapire" in un certo senso l'anima di chi li osserva.

Anche in questo testo (da me riportato)
proprio già all'inizio
si dice "è la vipera che soffia,
soffia presso l'acqua."
quindi si parla di una serpe...


Visto che questo testo di Branduardi fa riferimento ad una ballata
bretone mi sorge una curiosità
perchè se la sposa è stata portata all'inferno
compare questo verso :"
qui non soffro più
nè male nè desiderio"?
L'inferno immaginato non è stando a queste parole,
certamente l'inferno Dantesco, è quindi giusto
cio' che dice in altro post di questo thread Albion of Avalon, cioè
che il testo di Branduardi gli ricorda il mito di Orfeo ed Euridice?

Oppure Branduardi stesso ha adattato insieme diverse tradizioni,
provenienti da diverse epoche storiche e leggende?


ciao, Jasmine


--

"La ragione è semplicemente che troppi pettegoli
si annullano rapidamente l'un l'altro" Brian Hayes
DP
2005-12-05 20:34:51 UTC
Permalink
"Jasmine" ha scritto nel messaggio
Post by Jasmine
Visto che questo testo di Branduardi fa riferimento ad una ballata
bretone mi sorge una curiosità
perchè se la sposa è stata portata all'inferno
compare questo verso :"
qui non soffro più
nè male nè desiderio"?
L'inferno immaginato non è stando a queste parole,
certamente l'inferno Dantesco, è quindi giusto
cio' che dice in altro post di questo thread Albion of Avalon, cioè
che il testo di Branduardi gli ricorda il mito di Orfeo ed Euridice?
Oppure Branduardi stesso ha adattato insieme diverse tradizioni,
provenienti da diverse epoche storiche e leggende?
Anche in questo caso la versione di Branduardi è quasi letterale:

«Ecco i suonatori di violino delle vostre nozze, sono venuti per vedervi.
Che cosa darete a questa brava gente, arrivata fin qui per rendervi
visita?». «Tenete il nastro delle mie nozze, portatelo per me a mio marito.
E dite a lui: "Non piangere, ché ella non ha alcun desiderio, né alcun
male"». Non avevano ancora fatto un passo, quando udirono lanciare un grido:
«Che mille maledizioni cadano sopra di voi, suonatori di violino!». E su di
lei si aprirono gli abissi dell'inferno.

... che corrisponde a quanto canta Branduardi:

«Il suonatore si girò,
fece un solo passo
poi gridare la sentì
nell'acqua che la soffocava»

Forse l'inferno, in questo caso, consiste proprio in questo, ovvero
l'assenza di dolore e di desiderio; che poi è ciò che ci rende umani e che
ci dà la volontà di vivere.

Sempre sul tema dell'acqua, nello stesso lp, c'è "Nascita di un lago",
secondo me ancora più bella. La canzone è la rielaborazione della leggenda
di Merlino e di Viviana, la Dama del Lago (colei che donò ad Artù Excalibur:
se hai presente il film di Boorman, c'è quella bellissima scena in cui dalle
acque del lago emerge la mano di Viviana che regge Excalibur).

«Ormai vecchio [Merlino] si era innamorato di Viviana, per la quale aveva
fatto costruire, in mezzo a un lago, un castello invisibile. Aveva costruito
poi un sepolcro incantato, una grotta di cristallo che avrebbe dovuto
accogliere, dopo la loro morte, il corpo suo e di Viviana. Ma la Dama del
Lago, dopo essersi fatta insegnare da Merlino le arti magiche, con un
inganno lo rinchiuse ancora vivo nel sepolcro. Dalla grotta di cristallo,
Merlino continuerà a profetare fino al giorno del Giudizio».

Presso la fontana
lui un giorno la trovò,
vide da lontano il giallo
della veste che portava su di sé
"Dimmi cosa vuoi
che io ti possa regalare,
grande è il mio potere,
quello che vuoi io posso fare".
Non ti prenderai gioco di me, tu
non sei certo quello che
io sto aspettando.
Quando lui verrà,
allora mi alzerò
e, seguendo lui,
di qui io me ne andrò".
Tu non credi di essere qui per me
ma ancora troppo giovane tu sei
quando avrai come me vissuto mille anni,
allora forse capirai".
Dimmi cosa vuoi
e io te la darò,
tu pensi ancora che non mi seguirai mai,
ma di te farò un albero fiorito,
poi ti guarderò fino a quando appassirai".
"Non ti prenderai gioco di me, tu
non sei certo quello che
io sta aspettando.
Hai vissuto già
per mille anni,
ma sei giovane, lo vedo,
forse più di me".
Quella volta infine si adirò
ed in un vasto lago la mutò
e dall'alto di uno bianca torre
per il resto del tempo lui l'amò.

Ho trovato pure un gioco ispirato alla canzone di Branduardi:
http://www.rill.it/articoli/nascita.htm
Jasmine
2005-12-05 21:21:36 UTC
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Post by DP
Post by Jasmine
Oppure Branduardi stesso ha adattato insieme diverse tradizioni,
provenienti da diverse epoche storiche e leggende?
«Ecco i suonatori di violino delle vostre nozze, sono venuti per vedervi.
Che cosa darete a questa brava gente, arrivata fin qui per rendervi
visita?». «Tenete il nastro delle mie nozze, portatelo per me a mio marito.
E dite a lui: "Non piangere, ché ella non ha alcun desiderio, né alcun
«Che mille maledizioni cadano sopra di voi, suonatori di violino!». E su di
lei si aprirono gli abissi dell'inferno.
questo è un estratto (tradotto) della ballata bretone
o è un altro brano adottato da Branduardi, che ora mi sfugge?
Post by DP
Forse l'inferno, in questo caso, consiste proprio in questo, ovvero
l'assenza di dolore e di desiderio; che poi è ciò che ci rende umani e che
ci dà la volontà di vivere.
questo però mi ricorda piu' l'Ade
l'oltretomba dove va Ulisse
qualcosa di legato comunque alla mitologia greca...
Post by DP
Sempre sul tema dell'acqua, nello stesso lp, c'è "Nascita di un lago",
secondo me ancora più bella. La canzone è la rielaborazione della leggenda
se hai presente il film di Boorman, c'è quella bellissima scena in cui dalle
acque del lago emerge la mano di Viviana che regge Excalibur).
Si
Post by DP
«Ormai vecchio [Merlino] si era innamorato di Viviana, per la quale aveva
fatto costruire, in mezzo a un lago, un castello invisibile. Aveva costruito
poi un sepolcro incantato, una grotta di cristallo che avrebbe dovuto
accogliere, dopo la loro morte, il corpo suo e di Viviana. Ma la Dama del
Lago, dopo essersi fatta insegnare da Merlino le arti magiche, con un
inganno lo rinchiuse ancora vivo nel sepolcro.
Oh... questa storia mi ha sempre dato un fastidio viscerale...
noi donne certamente non ne usciamo molto bene

ciao, Jasmine
--

"La ragione è semplicemente che troppi pettegoli
si annullano rapidamente l'un l'altro" Brian Hayes
DP
2005-12-05 21:45:58 UTC
Permalink
"Jasmine" ha scritto nel messaggio
Post by Jasmine
questo è un estratto (tradotto) della ballata bretone
o è un altro brano adottato da Branduardi, che ora mi sfugge?
Sì, è la ballata bretone.


Ciao
Antonio Bruno
2005-12-05 01:19:40 UTC
Permalink
Post by Jasmine
Forse alcuni frequentatori/trici di questo ng
ricorderanno un thread che aprii circa due- tre anni fa
intitolato penso "la pulce d'acqua"
Oggi ho scoperto questa canzone di Branduardi :"la sposa rubata"
la trovo di una bellezza struggente sia nelle parole
che nella musica.
La concezione "medievaleggiante " che venne accennata
anche nel thread "la pulce d'acqua"
di un mondo sotto le acque di laghi
e specchi d'acqua mi affascina moltissimo.
Mi piacerebbe se ne tornasse a discutere, e mi piacerebbe
sapere se in altre culture oltre a quelle europee esiste
questa concezione di mondi
più o meno simmetrici al nostro esistenti sotto gli specchi
d'acqua.
ciao, Jasmine
Evidentemente sei molto più giovane di me....;-)
Negli anni '70-'80 questa canzone era uno dei miei miti (e lo è ancora
adesso). Ci ho sognato su per anni. Ora tocca a te...;-)
--
Antonio Bruno

"Niente di tecnologico per appiattire il grano, vengono usate le tavole
da mettere sotto il piede e da tenere con le corde fissate ai lati
delle tavole stesse." (F. Grassi- CICAP)
Jasmine
2005-12-05 16:06:43 UTC
Permalink
On Mon, 5 Dec 2005 02:19:40 +0100, "Antonio Bruno"
Post by Antonio Bruno
Negli anni '70-'80 questa canzone era uno dei miei miti (e lo è ancora
adesso). Ci ho sognato su per anni. Ora tocca a te...;-)
Beh io in quella decade ci sono nata :o)
Adoro Branduardi eppure questa sua canzone mi era sfuggita...
non sapevo esistesse fino a ieri.


Ciao, Jasmine

--

"La ragione è semplicemente che troppi pettegoli
si annullano rapidamente l'un l'altro" Brian Hayes
dedalo
2005-12-05 09:03:12 UTC
Permalink
Post by Jasmine
Mi piacerebbe se ne tornasse a discutere, e mi piacerebbe
sapere se in altre culture oltre a quelle europee esiste
questa concezione di mondi
più o meno simmetrici al nostro esistenti sotto gli specchi
d'acqua.
Segnalo la ballata composta da Goethe nel 1778 "Der Fischer"
(Il pescatore). Se ne puo' leggere una versione con il testo
italiano a fronte a questo link:
http://www.raccontiepoesie.org/Poesie_aut/Goethe.htm#3

In estrema e rozza sintesi: una donna emerge dal fondo delle
acque di fronte a un pescatore e, con il suo canto, prima lo
rimprovera per la morte che vorrebbe recare agli abitanti di
quel mondo marino, poi tesse le lodi di quello stesso mondo,
infine ammalia tanto il pescatore che questi e' attratto dal
regno dell'"eterna rugiada" e vi si getta dentro.

ciao,
ded
Antonio Bruno
2005-12-05 09:15:03 UTC
Permalink
Post by dedalo
Segnalo la ballata composta da Goethe nel 1778 "Der Fischer"
(Il pescatore). Se ne puo' leggere una versione con il testo
http://www.raccontiepoesie.org/Poesie_aut/Goethe.htm#3
In estrema e rozza sintesi: una donna emerge dal fondo delle
acque di fronte a un pescatore e, con il suo canto, prima lo
rimprovera per la morte che vorrebbe recare agli abitanti di
quel mondo marino, poi tesse le lodi di quello stesso mondo,
infine ammalia tanto il pescatore che questi e' attratto dal
regno dell'"eterna rugiada" e vi si getta dentro.
ciao,
ded
Non c'è niente da fare: esiste un "Dedalus ex novus"...;-)
--
Antonio Bruno

"Niente di tecnologico per appiattire il grano, vengono usate le tavole
da mettere sotto il piede e da tenere con le corde fissate ai lati
delle tavole stesse." (F. Grassi- CICAP)
dedalo
2005-12-05 10:37:33 UTC
Permalink
Post by Antonio Bruno
Non c'è niente da fare: esiste un "Dedalus ex novus"...;-)
A volte crediamo di notare dei cambiamenti nelle persone; ma
quello che e' cambiato davvero e' il nostro modo di guardare
quelle persone.

saluti,
ded
Antonio Bruno
2005-12-05 12:48:34 UTC
Permalink
Post by dedalo
Post by Antonio Bruno
Non c'è niente da fare: esiste un "Dedalus ex novus"...;-)
A volte crediamo di notare dei cambiamenti nelle persone; ma
quello che e' cambiato davvero e' il nostro modo di guardare
quelle persone.
saluti,
ded
Ci volevo tanto credere! Ma qui, in questi NG, ho ricevuto sonore delusioni
a tal proposito!... :-/
--
Antonio Bruno

"Niente di tecnologico per appiattire il grano, vengono usate le tavole
da mettere sotto il piede e da tenere con le corde fissate ai lati
delle tavole stesse." (F. Grassi- CICAP)
Leonardo Serni
2005-12-05 21:06:44 UTC
Permalink
On Mon, 5 Dec 2005 13:48:34 +0100, "Antonio Bruno"
Post by Antonio Bruno
Post by dedalo
A volte crediamo di notare dei cambiamenti nelle persone; ma
quello che e' cambiato davvero e' il nostro modo di guardare
quelle persone.
Ci volevo tanto credere! Ma qui, in questi NG, ho ricevuto sonore delusioni
a tal proposito!... :-/
Cioe'... volevi tanto credere che fosse cambiato il tuo modo di guardare
quelle persone?

Leonardo perplesso
--
The bravest fell, and the solemn bell rang mournfully and clear
For those who died that Watertide in the springing of the year.

http://alnitak.ctt.it/wiki/Varie/BaraElohim
Upuaut
2005-12-06 08:26:10 UTC
Permalink
Il giorno Mon, 5 Dec 2005 11:37:33 +0100, "dedalo"
Post by dedalo
A volte crediamo di notare dei cambiamenti nelle persone; ma
quello che e' cambiato davvero e' il nostro modo di guardare
quelle persone.
Mica detto. Le persone *cambiano*, anche.

Up
--
"Ma quante sono le menti umane capaci di resistere alla lenta,
feroce, incessante, impercettibile forza di penetrazione dei
luoghi comuni?"
Primo Levi, La Tregua
dedalo
2005-12-06 10:31:57 UTC
Permalink
Post by Upuaut
Post by dedalo
A volte crediamo di notare dei cambiamenti nelle persone; ma
quello che e' cambiato davvero e' il nostro modo di guardare
quelle persone.
Mica detto. Le persone *cambiano*, anche.
Certamente. Non a caso la mia precedente affermazione inizia
con le parole "a volte". Il che fa implicitamente intendere,
ne converrai, che ci siano anche *altre* volte. ;)

Pero' in questo caso specifico, considerato che non credo di
avere fatto affermazioni particolarmente "rivoluzionarie" in
confronto a quelle fatte sinora, ipotizzo che la novita', se
esiste, sta probabilmente nel diverso modo in cui Antonio mi
ha letto.

ciao,
ded
Antonio Bruno
2005-12-06 13:13:15 UTC
Permalink
Post by dedalo
Pero' in questo caso specifico, considerato che non credo di
avere fatto affermazioni particolarmente "rivoluzionarie" in
confronto a quelle fatte sinora, ipotizzo che la novita', se
esiste, sta probabilmente nel diverso modo in cui Antonio mi
ha letto.
ciao,
ded
Basta che tu non dimentichi che ci sono "diversi modi" anche di leggere
me...;-)
Ciao
--
Antonio Bruno

"Niente di tecnologico per appiattire il grano, vengono usate le tavole
da mettere sotto il piede e da tenere con le corde fissate ai lati
delle tavole stesse." (F. Grassi- CICAP)
dedalo
2005-12-06 13:40:25 UTC
Permalink
Post by Antonio Bruno
Basta che tu non dimentichi che ci sono "diversi modi" anche di leggere
me...;-)
In questo periodo sto cercando di impormi la seguente norma,
che applico almeno alla prima lettura: fare come se fosse la
prima volta che leggo qualcosa scritto da quella persona (il
piu' possibile tentando di eliminare i pre-giudizi, anche di
natura positiva).

Questo, dicevo, in prima lettura. In un secondo momento poi,
dopo essersi fatta un'impressione generale del contenuto, e'
doveroso anche ricollocare le parole appena lette in un piu'
ampio contesto di informazioni e di esperienze pregresse che
si possiedono riguardo all'autore del post in questione.

Non e' un esercizio facile, ma lo trovo utile. Provalo anche
tu: a tratti puo' essere persino divertente e riservare pure
qualche sorpresa: prova, ad esempio, a leggere un post senza
guardare chi ne e' il mittente (!).

Certo, la suddetta sorpresa aumenterebbe (di molto) se prima
decidessi di fare un'intervento di pulizia generale del kill
file. Ma non oso ne' sperare ne' chiedere tanto ;)

ded
dedalo
2005-12-06 13:41:15 UTC
Permalink
Post by Antonio Bruno
Basta che tu non dimentichi che ci sono "diversi modi" anche di leggere
me...;-)
In questo periodo sto cercando di impormi la seguente norma,
che applico almeno alla prima lettura: fare come se fosse la
prima volta che leggo qualcosa scritto da quella persona (il
piu' possibile tentando di eliminare i pre-giudizi, anche di
natura positiva).

Questo, dicevo, in prima lettura. In un secondo momento poi,
dopo essersi fatta un'impressione generale del contenuto, e'
doveroso anche ricollocare le parole appena lette in un piu'
ampio contesto di informazioni e di esperienze pregresse che
si possiedono riguardo all'autore del post in questione.

Non e' un esercizio facile, ma lo trovo utile. Provalo anche
tu: a tratti puo' essere persino divertente e riservare pure
qualche sorpresa: prova, ad esempio, a leggere un post senza
guardare chi ne e' il mittente (!).

Certo, la suddetta sorpresa aumenterebbe (di molto) se prima
decidessi di fare un'intervento di pulizia generale del kill
file. Ma non oso ne' sperare ne' chiedere tanto ;)

ciao,
ded
Lilith
2005-12-05 09:21:35 UTC
Permalink
Post by dedalo
Segnalo la ballata composta da Goethe nel 1778 "Der Fischer"
(Il pescatore).
Musicata anche da Schubert. Qui c'è un lungo articolo sul tema
dell'acqua nella liederistica di Schubert:
http://users.unimi.it/~gpiana/dm5/dm5schsc.htm
ted
2005-12-05 12:08:13 UTC
Permalink
Musicata anche da Schubert. Qui c'è un lungo articolo sul tema dell'acqua
http://users.unimi.it/~gpiana/dm5/dm5schsc.htm
leggero l'articolo... ;-)

io consiglio a jasmine questo dvd:
http://www.repubblica.it/online/musica/yellow/yellow/yellow.html

non so se è "medievaleggiante"...ma qua si combinano musica e mondo
sottomarino...


ted
Jasmine
2005-12-05 16:08:06 UTC
Permalink
Post by Lilith
Musicata anche da Schubert. Qui c'è un lungo articolo sul tema
http://users.unimi.it/~gpiana/dm5/dm5schsc.htm
ti ringrazio per l'interessante link
sono giunta circa a metà
aspetto che mi finisca di girare la testa a causa
dell'influenza (a forza di stampare testi
ho finito tutto l'inchiostro...)
e poi leggo il resto :o)

davvero molto interessante.


Ciao, Jasmine
--

"La ragione è semplicemente che troppi pettegoli
si annullano rapidamente l'un l'altro" Brian Hayes
Gennarino Esposito
2005-12-05 09:35:37 UTC
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Post by dedalo
Post by Jasmine
Mi piacerebbe se ne tornasse a discutere, e mi piacerebbe
sapere se in altre culture oltre a quelle europee esiste
questa concezione di mondi
più o meno simmetrici al nostro esistenti sotto gli specchi
d'acqua.
Segnalo la ballata composta da Goethe nel 1778 "Der Fischer"
(Il pescatore). Se ne puo' leggere una versione con il testo
http://www.raccontiepoesie.org/Poesie_aut/Goethe.htm#3
Anch'io ho una segnalazione da fare, e riguarda la notissima leggenda di
Loreley, molto cara ai tedeschi.
Il poeta romantico Heinrich Heine scrisse una poesia che si trova qui in
varie traduzioni (*non* leggete quella italiana!)
http://nano.free.fr/lor-heineUK.htm
C'è anche un sito dedicato al tema, ma per la maggior parte in tedesco
http://www.loreley.de/loreley/loreley.htm

Credo però che sia Goethe che Heine non soddisfino al quesito principale
posto nel thread originario, ovvero miti e leggende riguardanti l'esistenza
di mondi acquatici simmetrici al nostro.

Gennarino
Antonio Bruno
2005-12-05 09:45:36 UTC
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Post by Gennarino Esposito
Anch'io ho una segnalazione da fare, e riguarda la notissima leggenda di
Loreley, molto cara ai tedeschi.
Il poeta romantico Heinrich Heine scrisse una poesia che si trova qui in
varie traduzioni (*non* leggete quella italiana!)
http://nano.free.fr/lor-heineUK.htm
C'è anche un sito dedicato al tema, ma per la maggior parte in tedesco
http://www.loreley.de/loreley/loreley.htm
Credo però che sia Goethe che Heine non soddisfino al quesito principale
posto nel thread originario, ovvero miti e leggende riguardanti l'esistenza
di mondi acquatici simmetrici al nostro.
Gennarino
Tra l'altro, c'è un DVD nelle edicole-librerie, in questi giorni, che mi
sembra molto interessante. E' intitolato "L' Isola dei Morti" ed è dedicato
a riflessioni e spunti su quanto il celebre ed inquietante quadro di Arnold
Böcklin a ispirato a varie menti. Compresa quella "malata" di Hitler.
--
Antonio Bruno

"Niente di tecnologico per appiattire il grano, vengono usate le tavole
da mettere sotto il piede e da tenere con le corde fissate ai lati
delle tavole stesse." (F. Grassi- CICAP)
Antonio Bruno
2005-12-05 09:48:27 UTC
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E' intitolato "L' Isola dei Morti" ed è dedicato a riflessioni e spunti su
quanto il celebre ed inquietante quadro di Arnold Böcklin a ispirato
HA ispirato....
Eh, la fretta!...;-)

AB
Gennarino Esposito
2005-12-05 10:32:00 UTC
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Post by Antonio Bruno
Tra l'altro, c'è un DVD nelle edicole-librerie, in questi giorni, che mi
sembra molto interessante. E' intitolato "L' Isola dei Morti" ed è dedicato
a riflessioni e spunti su quanto il celebre ed inquietante quadro di Arnold
Böcklin a ispirato a varie menti. Compresa quella "malata" di Hitler.
Chi vuole vedere il quadro in questione, può andare su
http://digilander.libero.it/chateau.merveil/ avendo però l'accortezza di
cliccare sull'immagine del quadro: si aprirà un'altra finestra con notizie
biografiche dell'artista e una lunga citazione tratta da un testo di storia
dell'arte.

Gennarino
dedalo
2005-12-05 10:31:08 UTC
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Post by Gennarino Esposito
Credo però che sia Goethe che Heine non soddisfino al quesito principale
posto nel thread originario, ovvero miti e leggende riguardanti l'esistenza
di mondi acquatici simmetrici al nostro.
E' vero; ma del resto, anche nella ballata di Branduardi che
e' stata riportata da Jasmine non si parla tanto di un mondo
acquatico simmetrico rispetto al nostro mondo, bensi' di una
non meglio definita altra "dimensione" di cui il regno delle
acque non e' forse altro che una metafora. E' lo stesso tema
che si ritrova nella ballata di Goethe che ho citato nel mio
post precedente.

ciao,
ded
Gennarino Esposito
2005-12-05 10:52:34 UTC
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Post by dedalo
Post by Gennarino Esposito
Credo però che sia Goethe che Heine non soddisfino al quesito principale
posto nel thread originario, ovvero miti e leggende riguardanti l'esistenza
di mondi acquatici simmetrici al nostro.
E' vero; ma del resto, anche nella ballata di Branduardi che
e' stata riportata da Jasmine non si parla tanto di un mondo
acquatico simmetrico rispetto al nostro mondo, bensi' di una
non meglio definita altra "dimensione" di cui il regno delle
acque non e' forse altro che una metafora. E' lo stesso tema
che si ritrova nella ballata di Goethe che ho citato nel mio
post precedente.
Sì, certamente.

Allora si potrebbe fare una bella ricerchina spulciando le fiabe (magari
partendo da quelle italiane, raccolte da Italo Calvino
http://www.italialibri.net/opere/fiabeitaliane.html ) e leggende di varie
culture.

Ciao

Gennarino
Antonio Bruno
2005-12-05 13:43:18 UTC
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Post by dedalo
Post by Gennarino Esposito
Credo però che sia Goethe che Heine non soddisfino al quesito principale
posto nel thread originario, ovvero miti e leggende riguardanti l'esistenza
di mondi acquatici simmetrici al nostro.
E' vero; ma del resto, anche nella ballata di Branduardi che
e' stata riportata da Jasmine non si parla tanto di un mondo
acquatico simmetrico rispetto al nostro mondo, bensi' di una
non meglio definita altra "dimensione" di cui il regno delle
acque non e' forse altro che una metafora. E' lo stesso tema
che si ritrova nella ballata di Goethe che ho citato nel mio
post precedente.
ciao,
ded
E' la dimensione del "Medioevo immaginario", che si può ritrovare anche in
alcune bellissime stampe di Dorè. Difficile da descrivere perchè, forse,
certe musiche, canzoni, stampe, ecc... vanno a toccare "corde" in noi sopite
di "qualcosa" che sappiamo esistere, parallelamente alla nostra ordinaria
realtà.
Forse faceva parte del nostro passato, forse di un mondo parallelo, una
dimensione non propriamente onirica. Forse archetipale, ma sento che non è
il termine giusto.
Ecco una stampa del Dorè che mi ha sempre dato questa sensazione:
http://groups.msn.com/LaricercadelGraal/immagineantica.msnw?action=ShowPhoto&PhotoID=472
--
Antonio Bruno

"Niente di tecnologico per appiattire il grano, vengono usate le tavole
da mettere sotto il piede e da tenere con le corde fissate ai lati
delle tavole stesse." (F. Grassi- CICAP)
Alessandro "Il Patriarca" Valli
2005-12-05 14:11:03 UTC
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Post by dedalo
Segnalo la ballata composta da Goethe nel 1778 "Der Fischer"
(Il pescatore).
Che traduzione del cavolo.
Lo sanno tutti che "Der Fischer" significa "Il Tassello a Espansione".
Ciao
Ale
Jasmine
2005-12-05 16:27:21 UTC
Permalink
Post by dedalo
Segnalo la ballata composta da Goethe nel 1778 "Der Fischer"
(Il pescatore). Se ne puo' leggere una versione con il testo
http://www.raccontiepoesie.org/Poesie_aut/Goethe.htm#3
Che bella!
Peccato io non capisca una parola di tedesco...



Ciao, Jasmine

volevo discutere di una domanda che mi era sorta...
per ora non ho visto alcuna persona
proporre il "problema" o porre la domanda,
aspetto di vedere come evolve il thread
casomai non venisse fuori (la domanda e/o la relativa soluzione)
cercherò di sviscerarla io...
vedremo in che modo.
dedalo
2005-12-05 18:10:16 UTC
Permalink
Post by Jasmine
Post by dedalo
Segnalo la ballata composta da Goethe nel 1778 "Der Fischer"
(Il pescatore). Se ne puo' leggere una versione con il testo
http://www.raccontiepoesie.org/Poesie_aut/Goethe.htm#3
Che bella!
Peccato io non capisca una parola di tedesco...
In effetti, e come avviene per la maggior parte delle poesie
tradotte, l'originale e' meglio; nel caso di Goethe possiamo
anzi dire che l'originale e' inarrivabile, non tanto per una
mancanza di abilita' da parte del traduttore, quanto per gli
irraggiungibili livelli poetici cui e' saputo arrivare colui
che "riesce a estrarre colori dalle parole" (la frase e' nel
romanzo thriller di J. Deaver "Il giardino delle belve", nel
complesso tuttavia mediocre).
Post by Jasmine
volevo discutere di una domanda che mi era sorta...
per ora non ho visto alcuna persona
proporre il "problema" o porre la domanda,
aspetto di vedere come evolve il thread
casomai non venisse fuori (la domanda e/o la relativa soluzione)
cercherò di sviscerarla io...
vedremo in che modo.
Ok, sono curioso.

ciao,
ded
Jasmine
2005-12-05 21:04:53 UTC
Permalink
Post by dedalo
Ok, sono curioso.
beh poco fa bonemachine ha quasi tirato fuori la questione,
appena organizzo meglio i miei pensieri
gli rispondo


ciao, Jasmine
--

"La ragione è semplicemente che troppi pettegoli
si annullano rapidamente l'un l'altro" Brian Hayes
ladybat
2005-12-05 12:19:04 UTC
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Post by Jasmine
Oggi ho scoperto questa canzone di Branduardi :"la sposa rubata"
la trovo di una bellezza struggente sia nelle parole
che nella musica.
La concezione "medievaleggiante " che venne accennata
anche nel thread "la pulce d'acqua"
di un mondo sotto le acque di laghi
e specchi d'acqua mi affascina moltissimo.
Mi piacerebbe se ne tornasse a discutere, e mi piacerebbe
sapere se in altre culture oltre a quelle europee esiste
questa concezione di mondi
più o meno simmetrici al nostro esistenti sotto gli specchi
d'acqua.
una volta ho letto una favola scozzese che parlava di un argomento del
genere. Purtroppo ho perduto il libro che la riportava, ma in soldoni la
storia e' questa: un falegname che doveva intarsiare dei banchi in
chiesa. Lui lavorava notte e giorno, producendo un lavoro discreto. una
notte pero' entro' in chiesa una donna velata con un vestito argenteo
lasciando dietro di se una scia di acqua. Il mattino il falegname lo
trovarono addormentato in chiesa con il suo lavoro di cesello
incredibilmente realistico e fatto a regola d'arte. cio accadde per tre
volte, e l'ultima volta il lavoro finalmente fu completato, con motivi
di mondo marino incisi su, ovviamente. Poi mi sfuggono un po' i
dettagli, ma la sostanza e' che lui segue lei nel mondo sottomarino.

Se ti piace questo tipo di storia col doppio mondo acquatico ti
consiglio "i figli del tritone" di Paul Anderson, che secondo me e'
veramente un capolavoro, soprattutto perche' si romanza la storia su
leggende mitologiche scandinave e croate in una maniera particolarmente
struggente e delicata.
--
che ci sia luna
sul sentiero notturno
di chi porta i fiori
ladybat
2005-12-05 13:38:18 UTC
Permalink
ladybat wrote:
un falegname che doveva intarsiare dei banchi in
Post by ladybat
chiesa.
scusate l'itaGliano, oggi sono fuori fase
--
nella sera luccica
il ventre delle trote
nell'acqua bassa
Scaramouche
2005-12-05 14:49:01 UTC
Permalink
Post by ladybat
Post by Jasmine
Oggi ho scoperto questa canzone di Branduardi :"la sposa rubata"
la trovo di una bellezza struggente sia nelle parole
che nella musica.
una volta ho letto una favola scozzese che parlava di un argomento del
genere.
Le rivisitazioni artistiche di vecchie favole, miti e vecchie
filastrocche sono più frequenti di quanto sembri.

Lo stesso Branduardi è un personaggio di punta del settore.
Il suo maggior successo è di molti anni fa e s' intitola
"Alla fiera dell' est".

E' una vecchia filastrocca ebraica dove il topolino
era un capretto (israele) il padre Dio, due soldi le tavole
della legge...
http://www.pisaebraica.it/ebraismo/calendario/seder.htm

Ciao
Scaramouche
--
"Scusa se ti mando questa e-mail in ritardo ma ho Outlook che mi è
entrato in conflitto con Windows 1848" (R.Cremona)


questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito
http://www.newsland.it/news segnala gli abusi ad ***@newsland.it
Jasmine
2005-12-05 16:20:12 UTC
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Post by ladybat
una volta ho letto una favola scozzese che parlava di un argomento del
genere. Purtroppo ho perduto il libro che la riportava, ma in soldoni la
storia e' questa: un falegname che doveva intarsiare dei banchi in
chiesa. Lui lavorava notte e giorno, producendo un lavoro discreto. una
notte pero' entro' in chiesa una donna velata con un vestito argenteo
lasciando dietro di se una scia di acqua. Il mattino il falegname lo
trovarono addormentato in chiesa con il suo lavoro di cesello
incredibilmente realistico e fatto a regola d'arte. cio accadde per tre
volte, e l'ultima volta il lavoro finalmente fu completato, con motivi
di mondo marino incisi su, ovviamente. Poi mi sfuggono un po' i
dettagli, ma la sostanza e' che lui segue lei nel mondo sottomarino.
Sono vissuta in Scozia (quando ero piu' giovane) per un periodo
complessivo di quasi un anno, ma questa storia non l'avevo mai sentita
prima...
ne ho sentite però alcune che in un certo senso le assomigliano.

L'isola di Skye e le Ebridi in generale sono piene zeppe di storie
che hanno a che fare con il mare, i ruscelli.
Una volta mi portarono presso un ruscelletto della sudetta isola
dove secondo alcune leggende sarebbero vissuti delle specie
di folletti o comunque esseri non umani che conferivano dei
particolari poteri all'acqua di quel ruscello...
e ora non ricordo benissimo come fosse la storia
ma mi pare che immergersi o toccare per per tre volte nell'acqua
della fonte portasse fortuna.


A proposito hai mai sentito la canzone tratta da un'antica leggenda
popolare dell'isola di Skye (penso sia dell'isola di Skye )
"The cruel sister"?
A me piace particolarmente come l'anno resa alcuni anni fa
un gruppo scozzese che si chiama "The Old blind dogs"
Post by ladybat
Se ti piace questo tipo di storia col doppio mondo acquatico ti
consiglio "i figli del tritone" di Paul Anderson, che secondo me e'
veramente un capolavoro, soprattutto perche' si romanza la storia su
leggende mitologiche scandinave e croate in una maniera particolarmente
struggente e delicata.
Grazie mille, stavo proprio cercando un libro da leggere
che si adatti ai numerosi spostamenti bus che sono costretta a fare
ogni settimana, siccome in questo periodo
"ho fame" di leggende, storie, racconti che diano
il "senso del magico" me lo segno
e appena sto meglio vado per le librerie
a cercarmelo, o potrei anche...

quasi quasi :o)


Il Natale è vicino

ciao, Jasmine
--

"La ragione è semplicemente che troppi pettegoli
si annullano rapidamente l'un l'altro" Brian Hayes
Jasmine
2005-12-05 16:50:19 UTC
Permalink
On Mon, 05 Dec 2005 17:20:12 +0100, Jasmine
Post by Jasmine
l'anno resa
devo avere la febbre molto alta
:/

ciao, Jasmine


--

"La ragione è semplicemente che troppi pettegoli
si annullano rapidamente l'un l'altro" Brian Hayes
bonemachine
2005-12-05 20:41:57 UTC
Permalink
On Mon, 05 Dec 2005 17:20:12 +0100, Jasmine
Post by Jasmine
A proposito hai mai sentito la canzone tratta da un'antica leggenda
popolare dell'isola di Skye (penso sia dell'isola di Skye )
"The cruel sister"?
"Lay the bend to the bonnie broom"? :)
--
"Mais il y a peu de chances qu´on
Détrône le roi des cons."
Jasmine
2005-12-05 21:07:05 UTC
Permalink
Post by bonemachine
"Lay the bend to the bonnie broom"? :)
oui

http://www.moonwise.com/cruelsis.html

ciao, Jasmine
--

"La ragione è semplicemente che troppi pettegoli
si annullano rapidamente l'un l'altro" Brian Hayes
bonemachine
2005-12-05 21:46:32 UTC
Permalink
On Mon, 05 Dec 2005 22:07:05 +0100, Jasmine
Post by Jasmine
Post by bonemachine
"Lay the bend to the bonnie broom"? :)
oui
http://www.moonwise.com/cruelsis.html
Allora ce l'ho su un antico vinile dei Pentangle :)
--
"Mais il y a peu de chances qu´on
Détrône le roi des cons."
Jasmine
2005-12-05 21:55:38 UTC
Permalink
Post by bonemachine
Post by Jasmine
http://www.moonwise.com/cruelsis.html
Allora ce l'ho su un antico vinile dei Pentangle :)
si i Pentangle l'hanno suonata e cantata prima degli Old Blind Dogs
ma il ritmo e le scelte musicali dagli Old Blind Dogs
(non che le loro voci) mi piacciono di più...

c'è anche da dire cmq, che io ho scoperto tale canzone
tramite gli Old Blind Dogs
mediante una musicassetta che comperai sull'isola di Skye
quasi per caso e quindi mi è rimasto il loro imprinting :o)
il primo amore...

ciao, Jasmine
--

"La ragione è semplicemente che troppi pettegoli
si annullano rapidamente l'un l'altro" Brian Hayes
Leonardo Serni
2005-12-05 22:17:35 UTC
Permalink
Post by Jasmine
A proposito hai mai sentito la canzone tratta da un'antica leggenda
popolare dell'isola di Skye (penso sia dell'isola di Skye )
"The cruel sister"?
Una leggenda molto simile (ma con un flauto) si trova in un racconto dei
Fratelli Grimm.

In effetti sembra essere un tema piuttosto diffuso:

http://www.pitt.edu/~dash/type0780.html

...curioso...

Leonardo
--
The bravest fell, and the solemn bell rang mournfully and clear
For those who died that Watertide in the springing of the year.

http://alnitak.ctt.it/wiki/Varie/BaraElohim
Jasmine
2005-12-05 23:26:59 UTC
Permalink
Post by Leonardo Serni
Post by Jasmine
A proposito hai mai sentito la canzone tratta da un'antica leggenda
popolare dell'isola di Skye (penso sia dell'isola di Skye )
"The cruel sister"?
Una leggenda molto simile (ma con un flauto) si trova in un racconto dei
Fratelli Grimm.
http://www.pitt.edu/~dash/type0780.html
anche da parte maschile...
Post by Leonardo Serni
...curioso...
guarda io ho un fratello, a cui ora come ora voglio un bene dell'anima
e cosi' nonostante i continui scazzotti quotidiani anche quando
eravamo bambini...

però appena nacque evidentemente la pensavo diversamente,
evidentemente ho avuto modo di legarmi a lui di affezionarmici con il
tempo e non da subito :o)
non è stato un amore a prima vista ma ci è voluto tempo :)

diciamo che per lui appena nacque io fui una "cruel sister",
infatti mi raccontarono che non appena fummo a casa
la prima cosa che feci fu di rifilargli un bel ceffone
e sebbene io non ricordi l'atto di rifilargli l'immeritato ceffone,
ricordo la gelosia che provai perchè tutte le attenzioni degli adulti
intorno a me erano concentrate esclusivamente su di lui.
Avevo da poco tre anni allora... non ricordo assolutamente l'episodio
del ceffone,ricordo invece accanto alla gelosia,il fatto di
aver detto a mia mamma qualche giorno prima quando mi chiese
se volessi avere un fratello o una sorella che preferivo
avere un fratello (e ricordo di averci ragionato sopra concludendo
che per me era meglio che fosse maschio: oh sia chiaro...
le mie conclusioni di allora rimangono valide ancora oggi!
Guai guai guai guai se invece di un fratello avessi avuto una
sorella... adoro il mio fratellino ma sono quasi convinta
che non adorerei ugualmente una sorella)

ecco... mi affezionai con l'andare del tempo
a mio fratello in maniera fortissima e cosi' si puo' dire di mio
fratello nei miei riguardi ma è stato sicuramente un processo
che non è nato da subitissimo...
ci saranno voluto presumo alcune settimane.


In epoche dove la competizione fra fratelli fosse forte
e le risorse non fossero equamente divise posso
pensare che il nascere di un sentimento d'affetto
fra fratelli non fosse molto scontato...
e che vi fossero diversi casi di fratricidio o comunque di tentativi
di prevaricazione fra fratelli e /o sorelle.

Quindi storie come quella di "The cruel sister" o quella da te
riportata dovevano essere abbastanza comuni, poi l'apparato mitologico
sorto intorno ad alcune di esse magari era dettato da un senso di
ingiustizia dovuto alla sorte del fratello/sorella sfortunato che
magari finiva per essere parte lesa, parte che subiva
forse anche data la sua indole piu' ingenua o più bonaria.


Una ulteriore curiosità mi è sorta ora discutendo di questo fatto con
te...
Nei pressi del Loch Ness, piu' precisamente andando
verso la east coast vi sono frequenti leggende
che narrano che le sorelle piu' giovani non si potessero
sposare prima che si fossero sposate le sorelle piu' vecchie...

ora penso che con buona aprossimazione questa fosse la prassi
in taluni periodi storici in quelle zone...

siccome l'isola di Skye non è poi molto lontana da quei posti
anzi ne è in un certo senso la "continuazione geografica"
mi chiedo come mai la sorella maggiore
abbia avuto bisogno di uccidere quella minore...

si vede che sull'isola di Skye non era automatico
che prima si sposassero le sorelle maggiori e poi quelle minori...


ciao, Jasmine



--

"La ragione è semplicemente che troppi pettegoli
si annullano rapidamente l'un l'altro" Brian Hayes
A&E
2005-12-06 16:24:44 UTC
Permalink
Post by Jasmine
Grazie mille, stavo proprio cercando un libro da leggere
che si adatti ai numerosi spostamenti bus che sono costretta a fare
ogni settimana, siccome in questo periodo
"ho fame" di leggende, storie, racconti che diano
il "senso del magico" me lo segno
e appena sto meglio vado per le librerie
a cercarmelo, o potrei anche...
Aggiungo un piccolo consiglio anch'io: di Carlo Gébler (che è
irlandese, a dispetto del nome), Tutto in un treno, Salani editore.
Magico al punto giusto e perfetto per i viaggi. Il pretesto non è
originale: su un treno, i viaggiatori gareggiano nel raccontarsi
fiabe... Una di queste parla di sirene.
Buoni viaggi,

A&E
Jasmine
2005-12-06 21:57:42 UTC
Permalink
Post by A&E
Aggiungo un piccolo consiglio anch'io: di Carlo Gébler (che è
irlandese, a dispetto del nome), Tutto in un treno, Salani editore.
Magico al punto giusto e perfetto per i viaggi. Il pretesto non è
originale: su un treno, i viaggiatori gareggiano nel raccontarsi
fiabe... Una di queste parla di sirene.
Buoni viaggi,
thanks a lot
mi sono andata a vedere la "trama" su ibs
me lo prendo anche quello
poi pian piano leggo tutti e due

ciao, Jasmine
--

"La ragione è semplicemente che troppi pettegoli
si annullano rapidamente l'un l'altro" Brian Hayes
bonemachine
2005-12-05 20:40:33 UTC
Permalink
On Sun, 04 Dec 2005 23:08:34 +0100, Jasmine
Post by Jasmine
Mi piacerebbe se ne tornasse a discutere, e mi piacerebbe
sapere se in altre culture oltre a quelle europee esiste
questa concezione di mondi
più o meno simmetrici al nostro esistenti sotto gli specchi
d'acqua.
Credo che l'inizio sia sopra l'acqua, non sotto. L'acqua è il primo
specchio che sia stato disponibile sul pianeta, e assai presto ci si
sarà accorti che la mano destra, riflessa nell'acqua, _è_ la mano
sinistra; e forse fin da subito l'avere un "doppio" nell'acqua, uguale
ma opposto, ha provocato più di un'inquietudine (vedi il mito di
Narciso: ucciso dal sé o dal riflesso?). Tutta la favolistica su
simmetrie e mondi acquatici potrebbe anche essere un tentativo di
esorcizzare questa paura, cacciando il doppio _sotto_ l'acqua.
--
"Mais il y a peu de chances qu´on
Détrône le roi des cons."
Jasmine
2005-12-05 22:55:07 UTC
Permalink
Post by bonemachine
On Sun, 04 Dec 2005 23:08:34 +0100, Jasmine
Post by Jasmine
Mi piacerebbe se ne tornasse a discutere, e mi piacerebbe
sapere se in altre culture oltre a quelle europee esiste
questa concezione di mondi
più o meno simmetrici al nostro esistenti sotto gli specchi
d'acqua.
Credo che l'inizio sia sopra l'acqua, non sotto. L'acqua è il primo
specchio che sia stato disponibile sul pianeta, e assai presto ci si
sarà accorti che la mano destra, riflessa nell'acqua, _è_ la mano
sinistra; e forse fin da subito l'avere un "doppio" nell'acqua, uguale
ma opposto, ha provocato più di un'inquietudine (vedi il mito di
Narciso: ucciso dal sé o dal riflesso?).
ecco... ti ringrazio per aver portato questo thread nella direzione
dove mi interessava andasse (non che le direzioni in cui è andato
fino ad ora non si siano rilevate interessanti, ma l'intento
con cui avevo aperto il thread era proprio quello di discutere
questo particolare punto)

tu dici giustamente che l'immagine riflessa negli specchi d'acqua
devono aver creato fin dagli albori dei tempi
una certa inquietudine nell'essero umano.

Ora mi chiedo una cosa, certamente l'essere umano in tempi arcaici
si sarà in qualche modo rapportato con il fatto di dover attraversare
magari a nuoto degli specchi d'acqua
di immergersi,
di toccare il fondo di alcuni specchi d'acqua
magari non profondissimi...
di vedere che sotto c'è un fondo, terra solida.
Di buttare sassi dove non arrivava ad immergersi e magari sentire il
tonfo quando questi arrivavano sul fondo.
Avrà notato che la sua immagine si rifletteva anche in specchi
d'acqua di modesta profondità e magari anche in tratti tranquilli
di fiumi.

Avrà notato anche come si interrompeva la sua immagine
se l'acqua veniva mossa per poi ricomporsi.

Tutto questo secondo me deve aver contribuito se non a risolvere le
sue domande a dargli una certa confidenza, una certa famigliarità con
l'acqua, ad accettare il fatto che esiste la possibilità
che la propria immagine venga riflessa, così
come quando ti sdrai sulla sabbia o ti stendi su terreni fangosi,
o addirittura sull'erba lasci un'impronta ben definita di te stesso.

ora, è certamente plausibile che ad un certo punto
l'essere umano abbia fantasticato circa l'esistenza di mondi
sub-acquei o simmetrici,però mi chiedo come mai a fronte di cio' che
ho scritto poco fa, queste storie si siano tramandate nel tempo
seppure sotto forma di miti, per tanto tempo,
perchè siano sorti degli ulteriori miti circa l'esistenza
di mondi a piu' livelli nell'acqua e l'esistenza di creature non umane
che ad esempio si specchiano accanto all'immagine dell'uomo
quando egli si specchia nell'acqua.

Perchè questo mito sul fatto che l'acqua catturerebbe l'anima
dell'uomo per portarla lontana...

Ci sono certamente risposte molto semplici ed immediate
a tutte queste domande...risposte sensate, che fanno quadrare tutti i
conti,
però però però.... tempo fa feci degli esperimenti sulla mia stessa
persona, mi sedetti in riva ad un piccolo specchio d'acqua e guardai
le sue acque per un certo tempo...
dopo di che mi misi seduta in maniera da essere comoda
e chiusi gli occhi, mi accorsi di una cosa
abbastanza particolare: le immagini di quelle acque
continuavano a scorrermi davanti non posso dire come se avessi
avuto gli occhi aperti, perchè cosi' non è... ma in una maniera
comunque seppure meno vivida... ugualmente nitida.
Il mio cervello continuava a creare la sua storia
circa quello specchio d'acqua come se quelle immagini
vi fossero proiettate dall'esterno.

Perchè questo avenisse in prossimità di uno specchio d'acqua
(ho provato in seguito altre volte a ripetere questo esperimento)
e non ad esempio nell'atto di osservare un prato, o una città
dall'alto, o un animale...
non lo so... certo si possono tirare fuori discorsi circa il fatto
che la retina rimane "impressionata" diversamente a seconda
dell'immagine che si trova davanti e quindi le informazioni
che vengono rielaborate dal cervello sono di diverso tipo
e creano quindi diverse risposte dal punto di vista immaginativo.

però da quella volta e anche da cio' che mi successe in altre
circostanze sempre in prossimità di luoghi dove ci fosse dell'acqua
ferma e comunque dolce (non mare) quando penso
alla questione del "rapimento dell'anima" operato in circostanze
che comunque coinvogono laghi o pozze o simili
non penso piu' ad un semplice fatto di ignoranza umana
dovuta alle conoscenze del tempo, penso piuttosto ad una qualche
forma di introspezione psicolgica di attenzione ai propri meccanismi
psichici, alla propria sfera intima (per chi non vuole parlare di
anima oppure non crede ad essa)
seppure non codificata non sceverata a livello cosciente
che oggi magari abbiamo perso, o che oggi non ci concediamo piu'
per via di un diverso modo di vedere la realtà, di vivere la vita.
In altre parole penso che queste persone, che si tramandavano
queste storie e sopratutto chi le ha fatte nascere non fosse solo
guidato dalla paura dall'inquietudine, dalla suggestione, dal non
sapersi spiegare cio' che aveva davanti ma anche dall'aver notato
qualcosa che accadeva a loro stessi nell'intimo della propria mente.

ciao, Jasmine
--

"La ragione è semplicemente che troppi pettegoli
si annullano rapidamente l'un l'altro" Brian Hayes
bonemachine
2005-12-06 22:52:03 UTC
Permalink
On Mon, 05 Dec 2005 23:55:07 +0100, Jasmine
Post by Jasmine
Avrà notato anche come si interrompeva la sua immagine
se l'acqua veniva mossa per poi ricomporsi.
Ecco, questo mi sembra che metta bene in rilievo la caratteristica
dell'acqua di raccontare bugie sognanti, anche se non necessariamente
innocue. In fondo basta avere il coraggio di toccare col proprio
indice destro l'indice sinistro del riflesso. Le favole delle selve o
dei monti hanno di solito caratteristiche assai più solide, concrete,
più adatte al terrore, mentre già in quelle che sono state citate nel
thread mi pare predomini la melancolia, condizione assai cerebrale.
E direi infatti che più che terrore vi si manifesti un'inquietudine
intellettuale, un c'è/non c'è enigmatico, adatto alla speculazione.
Per esempio uno di questi giorni citavo Wells; proprio nello stesso
racconto si narra di questo Plattner che va e torna uguale ma
_rovesciato_ da un'altra dimensione, ed è davvero curioso il
collegamento che esiste tra il nostro rovescio nel riflesso e il
rovesciamento "dimensionale", nell'altrove, che occhieggia da quella
ballata come da Goethe, per citare i citati.
Che poi è un problema da severi filosofi, vedi p.e.
http://www.righthandlefthand.com/html/NOTES3.htm
le note 3:22 3:23
(vi si accenna anche alle superstringhe, così non scontentiamo
nessuno).

Peccato che il rovesciamento "reale" porti a qualche problemuccio, a
quel che dicono e prendo per buono:
"A completely mirror-reversed person would starve to death, none of
their enzymes being able to metabolise the L-amino acids and the
D-sugars of which most food is composed. If the person were truly
completely mirror-reversed they would also be made of anti-matter
(Avalos et al., 1998 p.2393), rather than matter, with interestingly
explosive consequences on their return."

(Non che con questo io voglia dire che gli antichi osservandosi in una
pozza intuirono i pericoli del multiverso, intendiamoci).
Post by Jasmine
ora, è certamente plausibile che ad un certo punto
l'essere umano abbia fantasticato circa l'esistenza di mondi
sub-acquei o simmetrici,però mi chiedo come mai a fronte di cio' che
ho scritto poco fa, queste storie si siano tramandate nel tempo
seppure sotto forma di miti, per tanto tempo,
[cut]
Post by Jasmine
Ci sono certamente risposte molto semplici ed immediate
a tutte queste domande...risposte sensate, che fanno quadrare tutti i
conti,
Mah, insomma, quadrare... :)
Io credo che la fortuna del "riflesso" dipenda dalla scoperta di
qualcosa di profondamente diverso dalla nostra percezione prima, che è
il sé e il fuori, io e gli altri, la diversità, l'ingombro fisico; qui
abbiamo invece un me fuori di me: sono sicuramente io, al rovescio, ma
sono proprio quello? Il mito di Narciso è centrale nella nostra
cultura, ed è un mito terribile, proprio nel senso divino: scoprire il
vero (?) volto dietro la maschera e morire.
Considera che questo tema non solo non si è esaurito, si è
moltiplicato; e pensa a quanta fortuna ha avuto proprio in tempi di
società "ferme" e fiduciose, come quella ottocentesca.
Post by Jasmine
In altre parole penso che queste persone, che si tramandavano
queste storie e sopratutto chi le ha fatte nascere non fosse solo
guidato dalla paura dall'inquietudine, dalla suggestione, dal non
sapersi spiegare cio' che aveva davanti ma anche dall'aver notato
qualcosa che accadeva a loro stessi nell'intimo della propria mente.
Non so se hai mai letto quel racconto di Sheckley che si intitola
"Fantasma V", dove, a causa di un gas, degli orribili mostri creati
dalle fantasie infantili si manifestano in carne e ossa di fronte a
chi da bambini li aveva inventati, e vengono sconfitti con armi
apparentemente improbabili - per uccidere l'Ombroso non serve il
laser, ci vuole la pistola ad acqua. Sono creature che esistono solo
per chi le ha create, però mordono davvero. Credo sia un po' questo il
meccanismo: si crea "l'inquietudine" e insieme l'antidoto, il pericolo
e il modo di sconfiggerlo.
--
"Mais il y a peu de chances qu´on
Détrône le roi des cons."
Upuaut
2005-12-07 08:03:05 UTC
Permalink
Il giorno Tue, 06 Dec 2005 23:52:03 +0100, bonemachine
Post by bonemachine
Il mito di Narciso è centrale nella nostra
cultura, ed è un mito terribile, proprio nel senso divino: scoprire il
vero (?) volto dietro la maschera e morire.
Scoprire che il nostro volto, quello che offriamo al mondo, e' solo
una maschera fragile e che muovendo un po' le acque si vede quello che
c'e' sotto? scoprire il nostro vero Io, e trovarlo insopportabile,
insomma?

up
--
"Ma quante sono le menti umane capaci di resistere alla lenta,
feroce, incessante, impercettibile forza di penetrazione dei
luoghi comuni?"
Primo Levi, La Tregua
bonemachine
2005-12-07 11:04:54 UTC
Permalink
Post by Upuaut
Post by bonemachine
Il mito di Narciso è centrale nella nostra
cultura, ed è un mito terribile, proprio nel senso divino: scoprire il
vero (?) volto dietro la maschera e morire.
Scoprire che il nostro volto, quello che offriamo al mondo, e' solo
una maschera fragile e che muovendo un po' le acque si vede quello che
c'e' sotto? scoprire il nostro vero Io, e trovarlo insopportabile,
insomma?
Lì mi pare che riecheggi un'idea junghiana più di quanto non avessi
voluto :)
Preferisco associarci teorie sociologiche come il looking-glass self
di Cooley. In poche parole costruiamo il sé attraverso il modo in cui
pensiamo che gli altri ci vedano, attraverso i messaggi che ci
arrivano dal nostro ambiente. Sostanzialmente, un'identità costruita
sulla valutazione riflessa degli altri, come se il volto fosse uno
specchio dove vediamo il nostro volto, ma come è visto dagli altri.
Il mito di Narciso adombra una visione diretta di noi stessi (che poi
è una visione solo diversamente falsata, per i motivi già detti), non
mediata dall'ambiente sociale, e a questa fa corrispondere la morte.
Mi sembra che in ambedue i casi non si sfugga realmente dal "per
speculum in aenigmate"; forse la morte di Narciso vuole significare in
ultima analisi l'impossibilità di vedersi realmente, proprio come
l'immagine di uno specchio è del tutto oggettiva e del tutto falsa.
--
"Mais il y a peu de chances qu´on
Détrône le roi des cons."
ladybat
2005-12-14 17:15:39 UTC
Permalink
bonemachine wrote:

In poche parole costruiamo il sé attraverso il modo in cui
Post by bonemachine
pensiamo che gli altri ci vedano, attraverso i messaggi che ci
arrivano dal nostro ambiente. Sostanzialmente, un'identità costruita
sulla valutazione riflessa degli altri,
sara' per questo che metti in indirizzo "nulla di nulla" ? ;-)
--
un lampo,
e a trafiggere la notte
il grido della nitticora
Jasmine
2005-12-07 13:01:28 UTC
Permalink
Post by bonemachine
Post by Jasmine
ora, è certamente plausibile che ad un certo punto
l'essere umano abbia fantasticato circa l'esistenza di mondi
sub-acquei o simmetrici,però mi chiedo come mai a fronte di cio' che
ho scritto poco fa, queste storie si siano tramandate nel tempo
seppure sotto forma di miti, per tanto tempo,
[cut]
Post by Jasmine
Ci sono certamente risposte molto semplici ed immediate
a tutte queste domande...risposte sensate, che fanno quadrare tutti i
conti,
Mah, insomma, quadrare... :)
Io credo che la fortuna del "riflesso" dipenda dalla scoperta di
qualcosa di profondamente diverso dalla nostra percezione prima, che è
il sé e il fuori, io e gli altri, la diversità, l'ingombro fisico
certamente...
l'elemento acquatico esercita imo la sua attrazione anche sui cervelli
"attuali"
Post by bonemachine
abbiamo invece un me fuori di me: sono sicuramente io, al rovescio, ma
sono proprio quello? Il mito di Narciso è centrale nella nostra
cultura, ed è un mito terribile, proprio nel senso divino: scoprire il
vero (?) volto dietro la maschera e morire.
Considera che questo tema non solo non si è esaurito, si è
moltiplicato; e pensa a quanta fortuna ha avuto proprio in tempi di
società "ferme" e fiduciose, come quella ottocentesca.
personalmente in seguito all'esperienza che ho narrato
sul ng ma anche ad altre penso che l'elemento acqua, intesa come pozze
d'acqua, laghi, stagni... anche pozzanghere o fiumi, ruscelli,
faciliti l'introspezione e cambi lo stato d'animo iniziale
di chi li osserva e che sia quindi vero ciò che ci viene
tramandato nei secoli, che l'acqua abbia un certo potere...,
se può cambiare lo stato d'animo di chi lo osserva
un certo "potere ce l'ha".
C'è chi siede lungo un fiume per rilassarsi...
e lo scorrere e il rumoreggiare dell'acqua lo tranquillizza,
chi siede lungo una sponda del lago
per cercare armonia... e guardare l'acqua del lago
lo aiuta ad essere in pace con se stesso.

A seconda dello stato d'animo iniziale dell'osservatore
e del contesto socio-storico questo sarà
portato a mettersi in contatto con parti diverse del suo intimo,
chi metterà in dubbio le fondamenta del suo sé come dici tu
(mito di Narcisio da te riportato) chi invece analizzera
o si colleghera con aspetti ben diversi.
Noi al giorno d'oggi difficilmente potremmo avere crisi di identità
del tipo del nostro amico Narcisio... oramai vi siamo asuefatti.
Tuttavia, dubito che i nostri cervelli i nostri mondi interiori,
siano cambiati talmente tanto in alcune centinaia di anni
da non subire nessun tipo di fascinazione da parte
dell'acqua (dico acqua per non star a ripetere tutto l'elenco...)

Anche noi la subiamo... la subiamo in modo diverso per via di ciò
che sappiamo e per via del grado di attenzione che puntiamo su cio'
che vediamo, ma la subiamo lostesso.
Post by bonemachine
Non so se hai mai letto quel racconto di Sheckley
Sheckely.... Sheckely hmn no non credo e purtuttavia
questo nome mi è in qualche modo famigliare

che si intitola
Post by bonemachine
"Fantasma V", dove, a causa di un gas, degli orribili mostri creati
dalle fantasie infantili si manifestano in carne e ossa di fronte a
chi da bambini li aveva inventati, e vengono sconfitti con armi
apparentemente improbabili - per uccidere l'Ombroso non serve il
laser, ci vuole la pistola ad acqua. Sono creature che esistono solo
per chi le ha create, però mordono davvero. Credo sia un po' questo il
meccanismo: si crea "l'inquietudine" e insieme l'antidoto, il pericolo
e il modo di sconfiggerlo.
La penso in maniera un po' diversa... vedi sopra.
Nel senso che concedo, infondo a tutto un senso del mistero
che forse a torto mi sembra tu non conceda.


Ciao, Jasmine

--

"La ragione è semplicemente che troppi pettegoli
si annullano rapidamente l'un l'altro" Brian Hayes
Jasmine
2005-12-07 13:04:24 UTC
Permalink
On Wed, 07 Dec 2005 14:01:28 +0100, Jasmine
Post by Jasmine
La penso in maniera un po' diversa... vedi sopra.
Nel senso che concedo, infondo a tutto un senso del mistero
che forse a torto
porcaccia la miseria.. perchè devo sempre accorgermi che quel che ho
scritto non è chiaro un mezzo secondo dopo aver premuto invio?!!!


Quel "a torto" si riferisce a me non a te.
Non stavo dicendo che tu a torto non concedi un senso di mistero e
via dicendo...

bensì stavo dicendo che io forse a torto (quindi sbagliando
nell'interpretazione) penso che tu non conceda un senso di mistero

ciao, Jasmine
--

"La ragione è semplicemente che troppi pettegoli
si annullano rapidamente l'un l'altro" Brian Hayes
About:Blank
2005-12-07 13:39:45 UTC
Permalink
Post by Jasmine
porcaccia la miseria.. perchè devo sempre accorgermi che quel che ho
scritto non è chiaro un mezzo secondo dopo aver premuto invio?!!!
Perche' e' proprio *cosi'* che funzia il mondo!

E quello di "rendersi conto di esser stati poco chiari" non
e' mica un problema grosso.. Quello grosso capita alle
persone che hanno il viziaccio malidetto di postare come
sono abituate a fare quando stanno su irc (cioe', senza
prima rilegger quel che scrivono).. A quelle persone li',
spesso e volentieri, capita di rendersi conto d'aver scritto
*la* "boiata" proprio nell'istante esatto in cui stanno
pigiando quel tasto che dice [INVIA *ORA_DI_SCHIANTINO*!].

..E meno male che a quelle creature viene incontro il
news-server che NON gli onora piu' i "Control-Cancel"..
Altrimenti pensa com'ereno messi quei poretti..
--
Ciao, m
Jasmine
2005-12-07 20:35:45 UTC
Permalink
On Wed, 07 Dec 2005 14:39:45 +0100, "About:Blank"
Post by About:Blank
Post by Jasmine
porcaccia la miseria.. perchè devo sempre accorgermi che quel che ho
scritto non è chiaro un mezzo secondo dopo aver premuto invio?!!!
Perche' e' proprio *cosi'* che funzia il mondo!
ma guarda... il mondo non lo so, ma certemente quando
mi osservo con distacco mi rendo conto di fare talune cose
davvero insensate...
infatti spesso non rileggo il post prima di spedirlo...
lo rileggo però quasi sempre dopo averlo spedito,
quando arriva sul ng :/
Post by About:Blank
E quello di "rendersi conto di esser stati poco chiari" non
e' mica un problema grosso..
magari finisce per essere il motivo che fa
scatenare un baruffone con qualche lettore
che mal interpreta il messaggio :)
Post by About:Blank
Quello grosso capita alle
persone che hanno il viziaccio malidetto di postare come
sono abituate a fare quando stanno su irc (cioe', senza
prima rilegger quel che scrivono).. A quelle persone li',
spesso e volentieri, capita di rendersi conto d'aver scritto
. :o)


ciao, Jasmine
--

"La ragione è semplicemente che troppi pettegoli
si annullano rapidamente l'un l'altro" Brian Hayes
A&E
2005-12-07 22:11:30 UTC
Permalink
Post by Jasmine
C'è chi siede lungo un fiume per rilassarsi...
e lo scorrere e il rumoreggiare dell'acqua lo tranquillizza,
chi siede lungo una sponda del lago
per cercare armonia... e guardare l'acqua del lago
lo aiuta ad essere in pace con se stesso.
Non ho letto tutto il thread con sufficiente attenzione e mi scuso se
ripeterò cose già dette, ma un elemento della fascinazione delle
acque correnti credo possa essere l'analogia con il nostro sangue. I
corsi d'acqua sono le vene della terra, il loro suono è il suono di un
flusso vitale. La rappresentazione esterna, amplificata, della vita che
scorre all'interno di noi. Forzando un po' - non troppo - l'analogia,
anche il rumore della risacca può avere un effetto rasserenante
perché ricorda un respiro regolare. Suoni di vita.
L'acqua calma potrebbe rappresentare un sonno tranquillo, da qui il
senso di pace dato (ad alcuni) dagli specchi d'acqua.

A&E
Jasmine
2005-12-08 11:06:10 UTC
Permalink
Post by A&E
Non ho letto tutto il thread con sufficiente attenzione e mi scuso se
ripeterò cose già dette
non è stato detto da nessuno :o)
Post by A&E
ma un elemento della fascinazione delle
acque correnti credo possa essere l'analogia con il nostro sangue. I
corsi d'acqua sono le vene della terra, il loro suono è il suono di un
flusso vitale. La rappresentazione esterna, amplificata, della vita che
scorre all'interno di noi. Forzando un po' - non troppo - l'analogia,
anche il rumore della risacca può avere un effetto rasserenante
perché ricorda un respiro regolare. Suoni di vita.
L'acqua calma potrebbe rappresentare un sonno tranquillo, da qui il
senso di pace dato (ad alcuni) dagli specchi d'acqua.
Ciò che tu dici è molto interessante.

Una delle esperienze in assoluto più belle delle mia vita
l'ho vissuta per un paio d'ore in silenzio in riva ad un lago...
ciò che sentivo a livello di sensazioni (dire sensazioni
è riduttivo... non trovo tuttavia nell'inventario
di termini che conosco altri vocaboli da utilizzare :/)
era come se io facessi parte della vita di quel lago
in qualche modo fossi entrata per un momento
a far parte di quel particolare luogo e che la mia
vita pulsasse con esso, non vi fosse alcuna differenza
alcuna separazione fra me, il lago e le sue creature...

che bello... purtroppo non riesco a trasmettere cosa intendo dire.


ciao, Jasmine



--

"La ragione è semplicemente che troppi pettegoli
si annullano rapidamente l'un l'altro" Brian Hayes
Upuaut
2005-12-06 09:17:02 UTC
Permalink
Il giorno Mon, 05 Dec 2005 21:40:33 +0100, bonemachine
Post by bonemachine
Credo che l'inizio sia sopra l'acqua, non sotto. L'acqua è il primo
specchio che sia stato disponibile sul pianeta, e assai presto ci si
sarà accorti che la mano destra, riflessa nell'acqua, _è_ la mano
sinistra; e forse fin da subito l'avere un "doppio" nell'acqua, uguale
ma opposto, ha provocato più di un'inquietudine (vedi il mito di
Narciso: ucciso dal sé o dal riflesso?). Tutta la favolistica su
simmetrie e mondi acquatici potrebbe anche essere un tentativo di
esorcizzare questa paura, cacciando il doppio _sotto_ l'acqua.
Secondo me la fai molto piu' complicata di quel che e'. :o)
Di miti e favole su mondi sommersi il mondo e' letteralmente pieno. In
India, per esempio, lungo le coste: leggende parlano di citta'
sommerse e di templi ricostruiti piu' volte verso l'interno; e almeno
in un paio di punti delle coste indiane sono stati effettivamente
scoperti i resti di insediamenti, anche grandi, che ora risultano
sommersi. Per me quindi e' molto piu' semplice pensare che i miti e i
racconti che parlano di citta' subacquee adombrino - almeno in alcuni
casi - l'antico ricordo di citta' e villaggi poi sommersi.

Up
--
"Ma quante sono le menti umane capaci di resistere alla lenta,
feroce, incessante, impercettibile forza di penetrazione dei
luoghi comuni?"
Primo Levi, La Tregua
Jasmine
2005-12-06 09:45:56 UTC
Permalink
Post by Upuaut
Secondo me la fai molto piu' complicata di quel che e'. :o)
Di miti e favole su mondi sommersi il mondo e' letteralmente pieno. In
India, per esempio, lungo le coste: leggende parlano di citta'
sommerse e di templi ricostruiti piu' volte verso l'interno; e almeno
in un paio di punti delle coste indiane sono stati effettivamente
scoperti i resti di insediamenti, anche grandi, che ora risultano
sommersi. Per me quindi e' molto piu' semplice pensare che i miti e i
racconti che parlano di citta' subacquee adombrino - almeno in alcuni
casi - l'antico ricordo di citta' e villaggi poi sommersi.
in taluni casi sarà stato senz'altro così...

però tieni presente che più di tanto in profondità non potevano
scendere.... non so a quanto si arrivi in apnea (per piu' di mezzo
minuto quando sto bene personalmente non riesco a trattenere il fiato
ma ho sentito che si può arrivare ad un minuto e mezzo)

e non avevano strumenti di indagine dei fondali ad elevate profondità.
Quel che possono aver trovato a profondità non troppo elevate può
essere stato sicuramente sufficiente per far sorgere ed incrementare
la curiosità.


Ciao, Jasmine
--

"La ragione è semplicemente che troppi pettegoli
si annullano rapidamente l'un l'altro" Brian Hayes
Daniele Orlandi
2005-12-06 10:13:58 UTC
Permalink
Post by Jasmine
però tieni presente che più di tanto in profondità non potevano
scendere.... non so a quanto si arrivi in apnea (per piu' di mezzo
minuto quando sto bene personalmente non riesco a trattenere il fiato
Se lo fai fuori dall'acqua non funziona, ci vuole il contatto dell'acqua sul
viso: http://en.wikipedia.org/wiki/Mammalian_diving_reflex
Post by Jasmine
ma ho sentito che si può arrivare ad un minuto e mezzo)
Dipende cosa fai. In apnea statica 2 minuti sono alla portata di tutti con
pochissimo allenameno, il record mondiale è di 8:58 (sì, è scritto
giusto :))

Se nuoti i tempi si riducono notevolmente.

Diciamo che con pinne, maschera e zavorra, sotto i 20-25m inizia a farsi
dura (almeno, io con quasi zero allenamento, oltre i 15-20m faccio fatica).

Ciao,
--
Daniele Orlandi つづく
Jasmine
2005-12-06 10:22:25 UTC
Permalink
On Tue, 06 Dec 2005 11:13:58 +0100, Daniele Orlandi
Post by Daniele Orlandi
Post by Jasmine
ma ho sentito che si può arrivare ad un minuto e mezzo)
Dipende cosa fai. In apnea statica 2 minuti sono alla portata di tutti con
pochissimo allenameno
ammazza!
appena mi riabilito dall'influenza devo fare le prove
in vasca da bagno, non posso certamente essere
una schiappa simile...
Post by Daniele Orlandi
il record mondiale è di 8:58 (sì, è scritto
giusto :))
azzolina, sicuramente devo avere sentito questa notizia da qualche
parte (perchè ricordo di una notizia di alcuni anni fa circa
un record mondiale) ... si vede che il mio subconscio mi ha fatto
occultare
in fretta la notizia per non farmi scomparire dalla vergogna.

ciao, Jasmine
--

"La ragione è semplicemente che troppi pettegoli
si annullano rapidamente l'un l'altro" Brian Hayes
Daniele Orlandi
2005-12-06 12:42:50 UTC
Permalink
Post by Jasmine
ammazza!
appena mi riabilito dall'influenza devo fare le prove
in vasca da bagno, non posso certamente essere
una schiappa simile...
Calma, con l'apnea non si scherza. Non fare mai prove senza qualcuno che ti
supervisioni, non fare iperventilazione senza qualcuno competente che ti
supervisioni.

Nelle competizioni di apnea statica non vince chi resiste di più, vince chi
riesce a non svenire prima di quando decide di alzarsi.

Lo svenimento è una cosa che succede normalmente e non è grave, ma solo
perché c'è sempre qualcuno pronto a tirarti fuori.

Prima o poi mi deciderò a fare un corso serio di apnea...

Ciao,
--
Daniele Orlandi つづく
Jasmine
2005-12-07 12:36:17 UTC
Permalink
On Tue, 06 Dec 2005 13:42:50 +0100, Daniele Orlandi
Post by Daniele Orlandi
Calma, con l'apnea non si scherza. Non fare mai prove senza qualcuno che ti
supervisioni, non fare iperventilazione senza qualcuno competente che ti
supervisioni.
quello a cui avevo intenzione di arrivare io era soltanto un
miserissimo minuto-minuto e mezzo...
(visto che un uomo puo' arrivare tranquillamente sui due...)

nulla di preoccupante :)
fatto con modi rudimentali alla portata di chiunque

della serie: "riempi i polmoni di aria" e dopo immergerti...

comunque una cosa da fare per gradi...
per mesi :o)

sono una pittima io su ste cose non potrei mai farmi del male...
il mio indice di sopportazione è purtroppo bassino.
Post by Daniele Orlandi
Nelle competizioni di apnea statica non vince chi resiste di più, vince chi
riesce a non svenire prima di quando decide di alzarsi.
Azzo, questo non lo sapevo

ciao, Jasmine
--

"La ragione è semplicemente che troppi pettegoli
si annullano rapidamente l'un l'altro" Brian Hayes
DP
2005-12-07 23:36:21 UTC
Permalink
"Jasmine" ha scritto nel messaggio
Post by Jasmine
quello a cui avevo intenzione di arrivare io era soltanto un
miserissimo minuto-minuto e mezzo...
Vuoi diventare la "Lady in the Water" del nuovo film di Shyamalan? :-)
http://www.apple.com/trailers/wb/ladyinthewater/large.html

"In "Lady in the Water," a story originally conceived by Shyamalan for his
children, a modest building manager named Cleveland Heep (Paul Giamatti)
rescues a mysterious young woman (Bryce Dallas Howard) from danger and
discovers she is actually a narf, a character from a bedtime story who is
trying to make the treacherous journey from our world back to hers.
Cleveland and his fellow tenants start to realize that they are also
characters in this bedtime story. As Cleveland falls deeper and deeper in
love with the woman, he works together with the tenants to protect his new
fragile friend from the deadly creatures that reside in this fable and are
determined to prevent her from returning home".
Jasmine
2005-12-08 10:57:53 UTC
Permalink
Post by DP
Post by Jasmine
quello a cui avevo intenzione di arrivare io era soltanto un
miserissimo minuto-minuto e mezzo...
Vuoi diventare la "Lady in the Water" del nuovo film di Shyamalan? :-)
http://www.apple.com/trailers/wb/ladyinthewater/large.html
per qualche tempo potrebbe essere un'esperienza interessante :o)


ciao. Jasmine

--

"La ragione è semplicemente che troppi pettegoli
si annullano rapidamente l'un l'altro" Brian Hayes
bonemachine
2005-12-06 23:04:25 UTC
Permalink
Post by Upuaut
Post by bonemachine
Credo che l'inizio sia sopra l'acqua, non sotto. L'acqua è il primo
specchio che sia stato disponibile sul pianeta, e assai presto ci si
sarà accorti che la mano destra, riflessa nell'acqua, _è_ la mano
sinistra; e forse fin da subito l'avere un "doppio" nell'acqua, uguale
ma opposto, ha provocato più di un'inquietudine (vedi il mito di
Narciso: ucciso dal sé o dal riflesso?). Tutta la favolistica su
simmetrie e mondi acquatici potrebbe anche essere un tentativo di
esorcizzare questa paura, cacciando il doppio _sotto_ l'acqua.
Secondo me la fai molto piu' complicata di quel che e'. :o)
Figurati che a me sembrava una riduzione ai minimi termini :))
Post by Upuaut
Di miti e favole su mondi sommersi il mondo e' letteralmente pieno. In
India, per esempio, lungo le coste: leggende parlano di citta'
sommerse e di templi ricostruiti piu' volte verso l'interno; e almeno
in un paio di punti delle coste indiane sono stati effettivamente
scoperti i resti di insediamenti, anche grandi, che ora risultano
sommersi. Per me quindi e' molto piu' semplice pensare che i miti e i
racconti che parlano di citta' subacquee adombrino - almeno in alcuni
casi - l'antico ricordo di citta' e villaggi poi sommersi.
Certamente, ma mi sembrano due cose del tutto diverse: una è la
mitizzazione di un fatto storico, che tra l'altro avviene con una
velocità molto superiore a quel che si pensa, e la conseguente
letteratura prodotta su quel calco; l'altra riguarda l'aspetto
"suggestivo" dell'acqua, e in genere tutta la letteratura - ben più
vasta, in questo caso - su questa specie di ossessione.
Se poi parli esclusivamente di leggende intorno a città sommerse posso
anche concordare, ma mi sembra che il "corpus" mitico o favolistico su
quelli che stanno sotto sia molto più vasto.
--
"Mais il y a peu de chances qu´on
Détrône le roi des cons."
Upuaut
2005-12-07 07:58:18 UTC
Permalink
Il giorno Wed, 07 Dec 2005 00:04:25 +0100, bonemachine
Post by bonemachine
Certamente, ma mi sembrano due cose del tutto diverse: una è la
mitizzazione di un fatto storico, che tra l'altro avviene con una
velocità molto superiore a quel che si pensa, e la conseguente
letteratura prodotta su quel calco; l'altra riguarda l'aspetto
"suggestivo" dell'acqua, e in genere tutta la letteratura - ben più
vasta, in questo caso - su questa specie di ossessione.
Se poi parli esclusivamente di leggende intorno a città sommerse posso
anche concordare, ma mi sembra che il "corpus" mitico o favolistico su
quelli che stanno sotto sia molto più vasto.
Ah, ok. Mi aveva tratto in inganno quel "*tutta* la favolistica",
facendomi pensare che tu attribuissi la nascita di questo genere di
miti/storie/favole solo a ragioni psicologiche .
Si, sicuramente le storie sui mondi sommersi - o sotterranei, o
comunque "altrove" - sono moltissime e le componenti psicologiche sono
senz'altro presenti, come, credo, in qualsiasi narrazione umana.

Up
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"Ma quante sono le menti umane capaci di resistere alla lenta,
feroce, incessante, impercettibile forza di penetrazione dei
luoghi comuni?"
Primo Levi, La Tregua
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